Porta di Brandeburgo

La porta di Brandeburgo a Berlino
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La Porta di Brandeburgo è il monumento più importante di Berlino e in assoluto quello maggiormente presente nei documentari e sulle foto dei libri di storia. Esso rappresenta il vero e proprio simbolo della città, dato che ha resistito alle difficoltà della storia e che proprio della storia è stato protagonista, ritrovandosi praticamente al confine tra Berlino Ovest e Berlino Est, durante gli anni del muro.

In questo articolo, ripercorreremo la sua storia e le sue vicissitudini, tra eventi e curiosità.

La storia della Porta di Brandeburgo

La “Brandenburger Tor”, ovvero la Porta di Brandeburgo, parte dalla Pariser Platz, nel quartiere Mitte e “sfocia” nel Tiergarten, aprendo a chi la oltre passa, la strada verso il rinomato “Angelo di Berlino”. Una strada lunghissima e di grande fascino, un vero e proprio vanto per l’urbanistica della città.

Fu costruita nel corso di 3 anni dall’architetto tedesco Carl Gotthard Langhans ed aprì ufficialmente all’attraversamento il giorno 6 agosto 1791. Il suo nome si deve alla sua apertura verso il Brandenburgo, un tempo la parte più importante del regno e che veniva perciò identificato come Brandeburgo-Prussia. Oggil il Brandeburgo invece rappresenta uno dei 16 stati federati della Germania, con Potsdam capitale.

Lo stile della porta, alta 26 metri e larga 65, è visibilmente neoclassico, ed infatti Langhans prese spunto dalla ricostruzione dei Propilei di Atene, ovvero gli ingressi monumentali dell’acropoli di Atene. Tuttavia, sebbene il concetto di “ingresso” rimase, il modello finale presentava uno stile dorico-romano reinterpretato.

La statua della quadriga sulla sommità della Porta di Brandeburgo

Sulla sua sommità, la meravigliosa quadriga, guidata dalla dea della pace trainata per l’appunto da 4 cavalli, creata nel 1794 da Johann Gottfried Schadow. Appena 13 anni dopo, nell’ambito della guerra contro i francesi, Napoleone I la trafugò come bottino di guerra, portandola a Parigi. Nel 1814, i prussiani la riportarono a Berlino e aggiunsero la croce di ferro, all’interno della corona issata dalla dea della pace che guida la quadriga.

Nel 1865, dopo l’abbattimento delle vecchie mura cittadine, furono aggiunte due basse costruzioni ai lati, per opera di Johann Heinrich Strack.

Brandenburger Tor ai tempi del muro

Scampata ai bombardamenti che distrussero quasi completamente Berlino nel corso della Seconda Guerra Mondiale, la Porta di Brendeburgo aumentò il suo aspetto simbolico durante gli anni del muro, voluto dalla ex DDR e che divise la città dal 1961 al 1989.

Bundesarchiv B 145 Bild-P054320, Berlin, Brandenburger Tor und Pariser Platz
La Porta di Brandeburgo dopo i bombardamenti di Berlino nel 1945 (foto di Carl Weinrother, Bundesarchiv)
La porta di Brandeburgo si trovava praticamente a ridosso del muro, tanto che negli anni diventò sempre più un emblema della divisione, più che dell’unione. Il colore nerastro che andava via via assumendo per via dell’abbandono e della noncuranza, le attribuiva un aspetto tetro e decisamente triste.

La porta di Brandeburgo di Berlino ai tempi del muro nel 1985
Come appariva la porta nel 1985 (foto di Joergsam)

Proprio la zona circostante la Porta di Brandeburgo si rese protagonista di uno storico concerto di David Bowie, allora già “cittadino onorario” della Berlino composta di artisti provenienti da tutte le parti del mondo. L’esibizione, molto vicina al Reichstag, era quindi anche molto vicina alla Brandenburger Tor. Al concerto parteciparono non solo oltre 10 mila berlinesi dell’ovest, ma anche centinaia di berlinesi dell’est che ovviamente dovettero restare nella loro zona, divisa per l’appunto dal muro, molto vicino alla Porta di Brandeburgo.

In tale occasione, infatti, per la celebre canzone Heroes altoparlanti erano rivolti proprio verso Berlino Est, in modo tale che gli avventori (e sicuramente anche i militari) potessero ascoltare le parole di questo bellissimo brano, che rimanda ad una storia d’amore ai tempi della divisione. Tale canzone, fu scritta da Bowie proprio a Berlino. Nei giorni successivi si esibirono anche altre band tra cui Genesis e Eurythmics.

La Porta di Brandeburgo poco prima dell'abbattimento del muro
Tedeschi dell’Est e dell’Ovest sul muro (foto di Lear)

John Fitzgerald Kennedy e Ronald Reagan: “abbattete questo muro!”

Probabilmente ai berlinesi e non solo è rimasta molto più impressa nella memoria l’esibizione di Bowie, ma vi furono altri due personaggi che rivolsero i loro messaggi dalla porta verso l’est di Berlino: John Fitzgerald Kennedy e Ronald Reagan.

Nel 1963, quando Kennedy  visitò la porta di Brandeburgo, i sovietici stesero degli striscioni rossi sulla porta al fine di impedirgli di guardare a est.

Nel 1987, Ronald Reagan in una forte dichiarazione durante un discorso tenuto proprio dinanzi alla porta, chiese a Gorbaciov di abbattere il muro, rivolgendosi all’allora segretario generale in modo diretto: <<se cercate la liberalizzazione venga qui ad aprire questa porta! Mr. Gorbaciov, apra questa porta! Mr. Gorbaciov, abbatta questo muro!>>.  La richiesta esatta fu <<tear down this wall!>>.

La porta di Brandeburgo dopo il muro

Dopo l’abbattimento del muro avvenuto nel 1989, furono abbattute anche tutte le parti che confinavano con la porta, che tornò quindi libera per l’attraversamento e che fu successivamente restaurata e ripulita, tornando agli antichi fasti.

Oggi, la sua visione dalla strada Unter den Linden che arriva alla Pariser Platz, sia dalla BundessStraße è decisamente uno spettacolo da non mancare in una visita a Berlino, anche se si tratta di una visita a Berlino di pochi giorni.

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